Storia
© Archivio Fotoclub La Chimera
La storia di fattoria Sant'Anastasio
La configurazione originaria del complesso di Fattoria Sant’Anastasio della metà del XIX secolo è individuabile nella “Casa del Fattore”. Dopo che gran parte delle aree agricole della proprietà era stata resa salubre e produttiva, il proprietario, Antonio Mancini, razionalizzò il complesso già esistente come centro aziendale e costruì la villa Padronale. “Villa Matilde” è tutt’ora ben conservata, sia nel palazzo sia nella cappella e negli annessi agricoli. Sviluppata su tre piani rispecchia alla perfezione lo stile e i tratti delle dimore gentilizie di campagna in Toscana.
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La storia di fattoria Sant'Anastasio
La configurazione originaria del complesso di Fattoria Sant’Anastasio della metà del XIX secolo è individuabile nella “Casa del Fattore”. Dopo che gran parte delle aree agricole della proprietà era stata resa salubre e produttiva, il proprietario, Antonio Mancini, razionalizzò il complesso già esistente come centro aziendale e costruì la villa Padronale. “Villa Matilde” è tutt’ora ben conservata, sia nel palazzo sia nella cappella e negli annessi agricoli. Sviluppata su tre piani rispecchia alla perfezione lo stile e i tratti delle dimore gentilizie di campagna in Toscana.
Le residenze storiche della fattoria
Splendida residenza ottocentesca, già abitazione nobiliare dei Conti Mancini. Si sviluppa su tre piani.
Edificio dei primi dell’Ottocento. E’ costituita da due piani.
Imponente edificio della seconda metà del XIX secolo. Si sviluppa su tre piani.
Vecchio edificio residenziale del XVIII secolo, dove si conserva uno stemma della famiglia Fossombroni. È composta da tre piani.
Splendide pertinenze che insieme alla recinzione d’epoca dell’intero complesso rafforzano l’autonomia funzionale delle varie destinazioni degli immobili.
Uno splendido borgo ricco di storia
Il complesso è costituito da residenze settecentesche e ottocentesche abitate da persone e famiglie che hanno segnato la storia del territorio. Antonio Mancini, nobile che bonificò l’area per renderla funzionale a destinazione produttiva e abitativa. Fino alla presenza della famiglia Fossombroni, testimoniata dallo stemma originale conservato nella “Casa del Fattore”.